Il presente modello di eliostata venne ideato nel 1824 da Pietro Prandi (1799-1830), appassionato di fisica nato a Bologna, che ne aveva pubblicato una descrizione sulla rivista Nuova collezione d'Opuscoli scientifici. Lo strumento è composto da uno specchio, montato su un supporto, collegato ad un sistema a orologeria fissato su un altro supporto. Il sistema a orologeria permetteva di far ruotare lo specchio contemporaneamente allo spostamento del sole, in modo da riflettere i raggi all'interno del laboratorio senza dover spostare continuamente lo strumento. Antonio Tessarolo costruì per primo lo strumento di Prandi su indicazione di Dal Negro e lo presentò nel 1829 ai premi d'industria organizzati dall'Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed arti, dove venne premiato con una medaglia d'argento.
(Hi res)
(fonte: Nuova collezione d'Opuscoli scientifici )
Nè lo schema nè il disegno mostrano il meccanismo ad orologeria che, collegato all'asse AB, permetterebbe all'eliostato di funzionare: Prandi lo lascia "alla fantasia del meccanico che costruirà il dispositivo"....
Prandi suggerisce anche la possibilità di aggiungere un ulteriore meccanismo ad orologeria che muova l'asse BL in modo da adattare automaticamente l'orientamento dell'eliostato per tutto l'anno, quando il sole segue la curva dell'analemma; Prandi però non parla di analemma, ma accenna a un "semicerchio" che dovrebbe essere percorso dal punto L sull'arco DY.
Un'ulteriore miglioria rispetto ad altri modelli è la possibilità di orientare manualmente lo specchio in modo che la congiungente BB' possa essere rivolta in varie direzioni anzichè essere fissa; ciò è reso possibile dalla presenza degli archi PR, che hanno centro in B, e dall'arco T'T', anch'esso centrato in B; condizione necessaria per il funzionamento dell'eliostato, infatti, è che, una volta posizionato e collimato, B resti immobile, ed equifistante da B'.